Un indicatore per la valutazione del rischio cardiovascolare nei bimbi obesi

In ambito medico è sempre più sentita l’esigenza di individuare le strategie più efficaci per prevenire le malattie cardiovascolari nell’infanzia. Sappiamo bene che l’obesità infantile è una condizione che non va sottovalutata. In continuo aumento, i bambini in forte sovrappeso sono a rischio di numerose patologie sia nel breve termine sia nel lungo periodo ovvero in età adulta. In età infantile i chili di troppo favoriscono lo sviluppo di malattie gravi quali il diabete e le patologie cardiovascolari. E’ di questi giorni uno studio italiano che ha individuato nel rapporto trigliceridi/colesterolo HDL un indicatore di rischio cardiovascolare nei bimbi affetti da obesità. La ricerca afferma che questo rapporto, molto semplice da ottenere, identifica tra i soggetti obesi in età pediatrica quelli con dislipidemia

aterogenica e segni preclinici di danno d’organo, come steatosi epatica, aumento dello spessore medio-intimale a livello delle carotidi e ipertrofia ventricolare sinistra. La valutazione di 5505 bambini sovrappeso/obesi selezionati da dieci centri italiani specializzati nella cura dell’obesità ha messo in evidenza che un elevato rapporto trigliceridi/colesterolo HDL (≥ 2.2) è in relazione con un maggiore rischio cardiometabolico. La disponibilità di questo dato permetterebbe di individuare precocemente i soggetti più a rischio, mettendo in atto tutte le misure efficaci per ridurre l’incidenza di malattie cardiovascolari.

Da: Di Bonito P. e coll. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2015, doi: 10.1016/j.numecd.2015.01.012

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