Il Diabete, che cos’è, i sintomi, consigli per la cura

Che cosa è il diabete?

Il diabete mellito è una malattia caratterizzata dall’incapacità del nostro organismo ad utilizzare al meglio uno dei suoi principali combustibili, il glucosio. 

Ogni cellula del corpo umano ha bisogno di utilizzare glucosio correttamente per lavorare al meglio. Il glucosio entra nelle cellule grazie ad un ormone prodotto dal pancreas, che si chiama insulina. Se il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina oppure le cellule non riescono a rispondere ai messaggi portati dall’ormone, i livelli di glucosio nel sangue aumentano. Questo è quello che succede alle persone con diabete.

Esistono due tipi di diabete. Nel diabete tipo 1 il pancreas produce poca insulina o non ne produce affatto, per effetto di un processo innescato dal sistema immunitario che porta alla distruzione delle cellule impegnate nella produzione di insulina. Nel diabete tipo 2 si ha una combinazione di due difetti: le cellule dell’organismo non rispondono in modo efficace all’insulina e il pancreas non ne produce in quantità sufficiente.

Sintomi del diabete: Produzione insufficiente di insulina dal pancreasQuali sono i sintomi del diabete?

Il diabete mellito in genere NON dà sintomi. Se i livelli di glucosio nel sangue salgono vertiginosamente, allora si può avvertire una sete intensa e la necessità di urinare molte volte al giorno. Anche se non dà sintomi di per sé, se NON curato porta nel tempo a seri problemi di salute: malattie cardiache, come l’infarto; ictus cerebrale; insufficienza renale, fino ad arrivare alla dialisi; danni alla vista; disturbi della sensibilità, soprattutto alle gambe; gravi problemi circolatori alle gambe, fino ad arrivare alla gangrena.

Cura del diabete: Controllare i tuoi ABCCosa devo fare per curarmi al meglio?

Devi controllare i tuoi “ABC”. Significa: – A sta per A1c, che è l’abbreviazione per l’emoglobina glicata, un esame del sangue che ti indica quale è stato il tuo livello medio di glucosio negli ultimi 2-3 mesi. – B sta per blood pressure (in italiano pressione arteriosa). Avere livelli di pressione arteriosa normali è importantissimo, perché aiuta a prevenire gli attacchi cardiaci, l’ictus e l’insufficienza renale. – C sta per colesterolo. Si tratta di una sostanza grassa che possiamo dosare nel sangue. L’eccesso di colesterolo ti mette a rischio di attacchi cardiaci, ictus e insufficienza renale.

Hb glicata Emoglobina glicata: un aiuto in più nella gestione del diabete

Dal momento che l’emoglobina glicata (HbA1c) riflette la glicemia media degli ultimi due-tre mesi ed ha un forte valore predittivo nei confronti delle complicanze da diabete, la sua determinazione va richiesta sia al momento della diagnosi sia nell’ambito delle valutazioni periodiche necessarie per una gestione ottimale della malattia diabetica.
La frequenza di questo test, che si effettua con un prelievo di sangue, è variabile e può andare da un minimo di due volte all’anno se il controllo glicemico è stabile a un massimo di 4-6 volte all’anno nelle situazioni cliniche più complesse, quando non si raggiungono gli obiettivi glicemici prefissati, nonostante continui aggiustamenti della terapia antidiabetica. Il test dell’emoglobina glicata è soggetto ad alcune limitazioni.
Tutte quelle condizioni che influenzano il turnover dei globuli rossi (emorragie, emolisi) e la presenza di varianti dell’emoglobina devono essere prese in considerazione, dal momento che il valore dell’emoglobina glicata in queste condizioni non si correla ai valori glicemici medi degli ultimi 2-3 mesi. Inoltre, il valore dell’emoglobina glicata non permette di valutare la variabilità glicemica e non riflette gli episodi di ipoglicemia.
In queste situazioni diventa ancora più importante il binomio emoglobina glicata/autocontrollo glicemico per riuscire ad avere una valutazione più accurata. Più recentemente, il test dell’emoglobina glicata è entrato a far parte dei criteri diagnostici del diabete, affiancando i criteri tradizionali. Un valore di HbA1c  6.5% (48 mmol/mol) identifica una condizione di diabete, mentre valori compresi tra 5.7% e 6.4% (tra 39 e 46 mmol/mol) identifica una condizione di prediabete.

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Ultima modifica: 27/06/2014

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