La vitamina D rallenta la distruzione delle beta-cellule pancreatiche

Da tempo la ricerca segnala che la vitamina D non è fondamentale solo per il benessere delle nostre ossa. Per esempio, tantissimi studi segnalano un ruolo di primo piano di questa vitamina nelle funzioni del sistema immunitario. E’ di pochi giorni fa la pubblicazione dei risultati di una ricerca che evidenzia come la somministrazione di vitamina D al momento della diagnosi di diabete tipo 1 sia in grado di rallentare il processo di distruzione delle beta-cellule pancreatiche, cioè delle cellule responsabili della produzione di insulina.

Un gruppo di pazienti di età compresa tra 7 e 30 anni, ai quali era stata appena fatta diagnosi di diabete tipo 1, sono stati assegnati a ricevere ogni giorno per 18 mesi 2000 unità di colecalciferolo, conosciuta anche come vitamina D3, oltre alla terapia insulinica. Al termine dello studio il 18.7% dei pazienti trattati presentava a digiuno livelli indosabili di peptide C (indicatore della secrezione residua di insulina da parte del pancreas), rispetto al 62.5% dei pazienti non trattati. Inoltre, il gruppo di pazienti trattati con la vitamina D si distingueva per l’incremento di alcuni componenti del nostro sistema immunitario, che insieme agiscono per ritardare la distruzione autoimmune delle beta-cellule pancreatiche.
In conclusione, alla diagnosi di diabete tipo 1 la somministrazione di vitamina D, associata alla terapia insulinica, protegge le beta-cellule pancratiche, rallentando la distruzione da parte del sistema immunitario e mantenendo una buona riserva insulinica, senza alcun effetto collaterale.
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