E’ nata la piramide alimentare transculturale

I pediatri italiani, in occasione del loro congresso nazionale, promuovono la piramide alimentare transculturale, che unisce i principi della dieta mediterranea – patrimonio culturale dell’umanità secondo l’UNESCO – con i sapori delle cucine delle famiglie dei migranti, che vivono nel nostro Paese.
Nell’anno di EXPO la piramide alimentare transculturale ha come slogan “Il cibo unisce” e rappresenta lo strumento di una strategia nutrizionale voluta dalla Società italiana di Pediatria, consapevole del fatto che il pediatra sia diventato un medico “transculturale”, in grado di suggerire una strategia nutrizionale facilmente attuabile da ogni genitore, anche se con origini etniche diverse.

Ciascun popolo ha modelli nutrizionali e modalità di alimentazione differenti. Ad esempio, la religione mussulmana raccomanda l’allattamento al seno materno oltre il primo anno di vita mentre per altre culture è proibito consumare carne bovina. Lo specialista in pediatria deve saper integrare queste conoscenze con i fabbisogni nutrizionali delle diverse fasi della crescita, evitando i rischi di squilibri nutrizionali.
Nei piatti dei bambini non ci sarà solo spazio per gli spaghetti ma anche per cereali, frutta e verdura, provenienti non solo dall’area mediterranea ma anche da Asia, Africa e Sudamerica: sorgo, miglio, quinoa, germogli di bamboo e mango. Alcune raccomandazioni poi hanno un valore permanente, come limitare dolci e snack e fare attività fisica ogni giorno.
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