DIABETE E FEGATO GRASSO: COPPIA DIABOLICA!

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La steatosi epatica non alcolica (non alcoholic fatty liver disease, NAFLD) fino ad oggi è sempre stata una malattia seguita esclusivamente dagli epatologi ma ormai è assodato che debba essere sempre presente nello scenario degli ambulatori di diabetologia. Infatti, il diabete mellito tipo 2 peggiora il decorso della NAFLD e la malattia del fegato rende la gestione del diabete più impegnativa. Non è ancora completamente chiaro cosa cementi questo rapporto “pericoloso” tra diabete e NAFLD.
La crescente prevalenza di NAFLD è spesso attribuita all’epidemia di obesità e spesso questa malattia epatica è definita in modo un po’ affrettato la “manifestazione epatica della sindrome metabolica”. In realtà, NAFLD si può osservare anche in soggetti senza obesità e senza altre manifestazioni della sindrome metabolica. Resta il fatto che il diabete

promuove lo sviluppo della steatoepatite non alcolica (non alcoholic steatohepatitis, NASH), la più grave forma della malattia, e aumenta il rischio di cirrosi e carcinoma epatocellulare. Chi è affetto da queste forme di malattia epatica e gli stessi diabetologi devono affrontare questa malattia, sgombrando il campo dalle incertezze sulla diagnosi e sul suo trattamento, sui quali si stanno facendo conquiste sempre più importanti. L’inerzia verso questo tipo di complicanza non è ammissibile e occorre una gestione combinata tra lo specialista diabetologo e lo specialista epatologo.
Da: Fernando Bril e Kenneth Cusi. Diabetes Care 2017;40: 419-430.
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