Attenzione al consumo di bibite ad ogni età

Questo grido d’allarme viene dall’ultimo numero della rivista medica “The New England Journal of Medicine”, nel quale un ampio spazio viene dedicato ai risultati emersi da tre studi clinici, che dimostrano una stretta relazione tra obesità e consumo di bibite addizionate di zuccheri non solo negli adulti ma anche nei bambini e negli adolescenti.

Da tempo si è osservato che l’aumento del consumo di bibite va di pari passo con l’aumento della prevalenza di obesità non solo nei Paesi Occidentali ma anche nei Paesi meno industrializzati. E’ stato calcolato che in alcuni gruppi etnici, come ad esempio gli Afro-Americani, il consumo di bibite addizionate di zuccheri è eccessivo e può arrivare ad apportare il 15% del fabbisogno calorico di una giornata.
A differenza dei cibi costituiti da carboidrati ma con elevato contenuto di fibre, le bibite sono considerate di scarsa qualità dal punto di vista nutrizionale e vengono spesso consumate insieme a cibi salati, come hamburger, panini e patatine.
Queste abitudini alimentari non solo predispongono all’obesità ma anche al diabete e all’ipertensione arteriosa. Due le possibili spiegazioni: da un lato la scarsa sazietà indotta dalle bibite porterebbe ad una assunzione di calorie in eccesso, dall’altro l’ingestione esagerata di fruttosio, aggiunto come dolcificante, favorirebbe i meccanismi alla base della resistenza all’insulina, gettando così le basi per lo sviluppo del diabete tipo 2.
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