4548-G05, gemella diversa dell’insulina …

Ogni persona in terapia con insulina ha un ricordo personale del momento in cui ha imparato ad effettuare le iniezioni e a gestire con efficacia le dosi durante la giornata. Oltretutto, la somministrazione di insulina può portare a manifestazioni allergiche nella sede di inoculo e a una condizione nota come lipodistrofia, cioè un’alterazione strutturale limitata alle zone del tessuto sottocutaneo dove vengono effettuate le iniezioni. Una rivoluzione nella terapia del diabete sarebbe quella di poter disporre di un preparato insulinico somministrabile per via orale. Da tempo la ricerca si sta muovendo in tal senso, progettando anche molecole ad effetto insulino-simile, in grado di resistere agli attacchi

dei processi digestivi, che l’insulina di per sé, con la sua struttura di ormone proteico, non è in grado di superare. Un gruppo di studiosi dagli USA ha individuato una molecola – 4548-G05 – che agisce come una sostanza insulino-simile non proteica, in grado di essere assorbita per via orale e di attivare selettivamente il recettore dell’insulina, con il risultato finale di ridurre i livelli di glicemia in topi sani e in topi affetti da diabete tipo 1 e tipo 2. Anche se si tratta ancora di dati sperimentali, sono fondamentali per tracciare la strada verso una terapia innovativa per il diabete.
Da: Qiang G. e collaboratori. Diabetes 2014; 63: 1394-409. doi: 10.2337/db13-0334
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