Steatosi epatica non alcolica: non guardiamo solo i danni che può provocare al fegato!

In questo mese sono stati pubblicati su Diabetes Care i risultati di uno studio italiano, che ha dimostrato che la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è un fattore di rischio indipendente per aritmie ventricolari in soggetti con diabete mellito tipo 2 (T2DM). Un gruppo di ricercatori dell’Università di Verona, capitanati dal prof. Giovanni Targher, ha analizzato tutti i dati da 330 soggetti con diabete tipo 2 sottoposti a registrazione Holter ECG per 24 ore, escludendo quelli con fibrillazione atriale, grave insufficienza renale e malattia epatica nota. I soggetti con diabete tipo 2 e NAFLD erano 238, pari al 72% della popolazione studiata; confrontati con gli altri soggetti diabetici senza NAFLD, avevano una prevalenza significativamente più elevata di aritmie ventricolari (complessi ventricolari prematuri >30/ora 19.3% vs. 6.5%; tachicardia ventricolare non sostenuta 14.7% vs. 4.3%; entrambe 27.3% vs. 9.8%).

NAFLD è risultata associata a un rischio 3.5 volte superiore di aritmie ventricolari, dopo aver escluso ogni altro fattore interferente. Questi risultati confermano quanto da qualche tempo si sottolinea: numerosi dati indicano come la NAFLD non sia una condizione esclusivamente di danno epatico ma rappresenti una malattia multisistemica, che interessa anche apparati diversi, compreso quello cardiovascolare. La malattia ischemica coronarica è la causa principale di mortalità nei soggetti con NAFLD. Inoltre, altri dati segnalano uno stretto legame tra NAFLD e disfunzione miocardica subclinica, cardiopatia valvolare da sclerosi della valvola aortica e calcificazione dell’anello mitralico, fibrillazione atriale. Lo studio dell’Università di Verona riporta per la prima volta un collegamento significativo tra NAFLD e aritmie ventricolari, che sono causa di morte improvvisa per causa cardiaca.
Da: Mantovani A. e coll. Diabetes Care 2016; 39: 1416-1423.
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