Obesità: fatti non parole vuote…

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Lotta senza tregua all’obesità, partendo dalla demolizione di falsi miti e credenze infondate. 

Secondo una ricerca effettuata da un gruppo di autorevoli nutrizionisti (The New England Journal of Medicine, 2013; 368:446-454), in materia di obesità sono in circolazione molte convinzioni infondate e, solo dopo un attento esame delle evidenze scientifiche, è possibile identificare miti, credenze e fatti provati.

I MITI – Appartiene a questa categoria l’asserzione che piccole modifiche costanti dell’assunzione di calorie avranno un effetto importante a lungo termine: gli studi la smentiscono. Smantellata anche la vecchia convinzione che valgono di più piccole perdite di peso progressive piuttosto che un dimagrimento rapido e importante. Un altro mito da sfatare è quello dell’effetto protettore contro l’obesità dato dall’allattamento materno: migliaia di bambini sono stati seguiti per anni e non è emersa nessuna prova. Infine, sotto i colpi di questi ricercatori è caduto anche il mito che un atto sessuale permetta di bruciare da 100 a 300 calorie: l’energia dispersa solitamente è dieci volte inferiore!

LE CREDENZE – Una su tutte: il consumo della prima colazione proteggerebbe dall’obesità, evitando l’ingestione di calorie in eccesso durante la giornata ma, per il momento, abbiamo a disposizione i risultati di due studi clinici controllati, che non hanno confermato questa teoria. Inoltre, non è vero che mangiare più frutta e verdura faccia perdere peso, se non si cambiano le altre abitudini alimentari ed è infondata anche l’idea sui rischi del cosiddetto effetto yo-yo, cioè che dimagramenti e ingrassamenti alternati aumentino la mortalità.

I FATTI – Fortunatamente esistono anche fatti concreti. Anzitutto, anche se i fattori genetici sono importanti, dobbiamo ricordare che è fondamentale lavorare sull’ambiente, ad es. con una effettiva ed efficace riduzione del numero di calorie introdotte con la dieta. Inoltre, l’esercizio fisico è importante per mantenere il peso raggiunto. Per i bimbi in sovrappeso è fondamentale coinvolgere la famiglia, non solo la scuola. Infine, in soggetti obesi selezionati va considerato l’approccio chirurgico per ottenere un calo ponderale duraturo e ridurre sia l’incidenza di diabete sia la mortalità.

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