LA TECNOLOGIA A BRACCETTO CON LA CURA DEL DIABETE

I progressi della tecnologia sono vantaggiosi per tutte le persone con diabete, perché via via dimostrano di migliorare il controllo glicemico. Ci sono diversi aspetti che riguardano le tecnologie per il monitoraggio glicemico e la somministrazione di insulina: un’adeguata copertura da parte del sistema sanitario, l’educazione al corretto uso dei dispositivi disponibili, e l’assistenza per riuscire effettivamente a integrare questi strumenti nel regime di cura. E’ di questi giorni la pubblicazione delle linee guida da parte dell’American Association of Clinical Endocrinology (AACE) sull’uso della tecnologia avanzata nella gestione delle persone con diabete. Ecco di seguito alcune delle raccomandazioni.

  • Il sistema CGM (continuous glucose monitoring) strutturato è raccomandato per tutti i diabetici sottoposti a terapia insulinica intensiva, definita come tre o più iniezioni al giorno o l’uso di microinfusore. Per le persone con diabete con ipoglicemia problematica, definita come ipoglicemia frequente/grave o notturna, il CGM in tempo reale dovrebbe essere preferito a quello a scansione intermittente. La linea guida include anche i parametri per una corretta interpretazione dei dati CGM e come considerare il tempo nell’intervallo glicemico corretto, stratificato in base al tipo di diabete e a alcune condizioni come la gravidanza.
  • Le app per smartphone clinicamente convalidate dovrebbero essere consigliate alle persone con diabete per insegnare e rafforzare le capacità di autogestione della malattia.
  • La telemedicina è fortemente raccomandata per curare questi pazienti, istruirli e monitorare i dati relativi a glucosio e insulina per individuare la necessità di aggiustamenti terapeutici.
  • Chi utilizza la tecnologia per la somministrazione dell’insulina dovrebbe ricevere una formazione completa sul suo uso corretto. L’utilizzo di calcolatori di bolo per smartphone clinicamente convalidati, anche in assenza di terapia con microinfusore, è fortemente raccomandato per ridurre l’ipoglicemia o la grave iperglicemia postprandiale.

Da: George Grunberger et al. Endocrine Practice 27 (2021) 505.537

https://doi.org/10.1016/j.eprac.2021.04.008

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