Dal pancreas segnali per arrivare a capire come superare la resistenza all’insulina, difetto alla base del diabete tipo 2

Dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma arrivano dati molto interessanti, che mettono in luce una proprietà molto importante delle cellule pancreatiche: differenziarsi selettivamente per contrastare la ridotta efficienza delle cellule beta, produttrici di insulina, in risposta alle variazioni della glicemia. Il gruppo di ricercatori capitanati dal professor Andrea Giaccari e coordinati da Teresa Mezza è partito da un dato di fatto: le persone con resistenza all’insulina ma ancora senza diabete conclamato hanno la caratteristica di avere le “centraline” pancreatiche, note come isole, più grandi del normale, perché costituite da un numero maggiore di cellule, non solo beta ma anche alfa, queste ultime produttrici di glucagone. Per compensare le maggiori richieste di insulina nelle condizioni di resistenza le cellule alfa, insieme alle cellule che rivestono i dotti pancreatici, sono in grado di differenziarsi in cellule beta. Per avere la conferma di questo dato i ricercatori di Roma hanno studiato 16 pazienti, candidati a un intervento chirurgico

di asportazione di pancreas e duodeno, analizzando sia la secrezione sia la sensibilità delle cellule beta pancreatiche con test specifici. Inoltre, con questo tipo di intervento chirurgico era possibile campionare le cellule pancreatiche e capire la morfologia delle isole. Da tutta questa mole di dati è emerso che la sensibilità delle cellule beta ai livelli di glucosio è strettamente correlata alle dimensioni delle isole pancreatiche e al numero di cellule “bi-ormonali”, cioè ancora con caratteristiche sia alfa sia beta. Che cosa significa tutto ciò? In condizioni di insulinoresistenza, quando per superare questo stallo il pancreas è stimolato a secernere grosse quantità di insulina per mantenere i livelli di glicemia accettabili, viene messo in atto un meccanismo per adattare al meglio la risposta insulinica, differenziando le cellule alfa pancreatiche in cellule beta. Capire cosa sta alla base di questa differenziazione è molto importante per arrivare un domani a rallentare o magari scongiurare la malattia diabetica nelle persone predisposte.
Da: Mezza Teresa e collaboratori. J. Clin. Endocrinol. Metab. 22 dicembre 2015. doi: 10.1210/jc.2015-2802
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