Domande e Risposte
Diabete per uno sportivo
Salve, sono uno sportivo, in che modo la condizione di diabete limita l’attività sportiva? Quale tipo di esercizio fisico è più indicato?
La conoscenza della malattia e l’attento controllo quotidiano delle glicemie, anche in relazione alle ore di esercizio fisico, consentono di capire gli effetti dell’attività sportiva sull’equilibrio glicemico e di sviluppare le strategie più appropriate per evitare oscillazioni estreme della glicemia, con la collaborazione dell’equipe medica.
Ovviamente vi sono alcuni sport che possono essere praticati solo se il paziente ha un eccellente controllo glicemico, come roccia e immersioni subacquee, che sono attività dove ovviamente le conseguenze di un’ipoglicemia possono essere davvero gravi.
L’esercizio fisico più adatto è quello che porta a una lieve mancanza di fiato e a un’accelerazione dei battiti cardiaci (ideale è camminare a passo veloce, andare in bicicletta o nuotare). Gli esercizi detti di resistenza vengono effettuati utilizzando pesi NON eccessivi con ripetizioni multiple e sono utili per chi ha limitazioni nei movimenti (ad es. chi soffre di artrite o chi ha invalidità a seguito di un ictus).
Stress e Diabete
Gent.li Dottori, lo stress può influire sul mio controllo glicemico?
Lo stress acuto, fisico o mentale, innalza le concentrazioni di glucosio nel sangue per un breve periodo di tempo in molti pazienti. Anche le condizioni di disagio emotivo più prolungate possono alterare il controllo glicemico; è stato dimostrato che le tecniche di autocontrollo riducono questi effetti e possono portare a una riduzione dell’emoglobina glicata.
Gonfiore dopo iniezione
E’ normale che si formi una bozza subito dopo l’iniezione di insulina?
La zona di gonfiore sottopelle indica che hai iniettato l’insulina appena sotto la cute invece che nel tessuto adiposo. E’ giusto quindi rivedere la tua tecnica di iniezione per essere sicuri che la dose di insulina venga assorbita al meglio e sia efficace nel ridurre i livelli di glicemia. Fallo al più presto con chi ti segue abitualmente. Saluti…
Glicemia alta
Da qualche tempo la glicemia alla mattina al risveglio è molto alta. Cosa devo fare?
Per capire quale meccanismo possa essere alla base di questo problema devi fare qualche controllo in più della glicemia per tre giorni (scegli tu se consecutivi o scelti a caso), secondo questo schema: al momento di coricarti, poi di nuovo intorno alle 3 del mattino, e infine al momento del risveglio. Le variazioni della glicemia in questi tre momenti aiuteranno te e chi ti segue abitualmente a correggere il problema. Anche il monitoraggio continuo della glicemia, disponibile presso molti centri diabetologici, può essere uno strumento utile per valutare cosa succede durante la notte.
Un problema alla pelle
Mi è stata fatta diagnosi di diabete tipo 1 nel 1970. Il mio compenso è ottimo ma ho notato qualcosa che non va sulla pelle delle gambe, che sembra sporca, a chiazze, soprattutto sopra la caviglia. Ogni piccola ferita, anche la più minuscola, crea una zona molto arrossata, che poi guarisce lentamente, lasciandomi una cicatrice scura.
Da quello che descrive le macchie che le compaiono sulle gambe sembrerebbero da dermopatia diabetica. Inizialmente sono piccoli punti rilevati che non danno prurito; poi si appiattiscono e si ricoprono di croste o squame fino a cicatrizzare, lasciando delle macchie brune. Interessano soprattutto la parte anteriore della gamba e si possono riscontrare associate ad altre complicanze della malattia diabetica; non sono specifiche del paziente diabetico ma certamente sono più frequenti nei maschi diabetici con lunga durata di malattia.
Il bendaggio gastrico è un aiuto nel controllo del diabete?
Mia sorella ha 55 anni e le è stato diagnosticato il diabete tipo 2 da 15 anni. Due anni fa ha iniziato la terapia con insulina e, recentemente, le è stato proposto il bendaggio gastrico. Questo intervento chirurgico potrà aiutarla nel controllo del diabete?
Negli ultimi anni la chirurgia dell’obesità, o chirurgia bariatrica, ha suscitato sempre più interesse per i risultati che ottiene, non solo sul controllo del peso, ma anche sul controllo della glicemia. Infatti ad oggi il termine più appropriato per definirla è quello di chirurgia metabolica.
I tipi di intervento chirurgico sono principalmente due: il bypass gastrico, con diverse procedure per modificare il transito degli alimenti lungo il tratto intestinale, e il bendaggio gastrico regolabile, che consiste in un approccio meno invasivo rispetto al bypass.
Ogni anno negli Stati Uniti vengono effettuati più di 200000 interventi di chirurgia metabolica; in Italia si calcola che 15000 pazienti circa vengano sottoposti a questi tipi di interventi ogni anno.
Deve essere chiaro un concetto: il diabete non viene curato dalla chirurgia ma l’intervento può portare alla remissione della malattia (quindi alla sospensione dei farmaci antidiabetici) in più del 50% dei casi.
Nei pazienti che sono diabetici da molti anni e che fanno uso di insulina le percentuali di remissione sono inferiori.
Per ogni paziente obeso e diabetico – che viene candidato alla chirurgia metabolica dopo il fallimento degli schemi dietetici, comportamentali e di esercizio fisico – vanno valutati attentamente rischi e benefici dell’intervento, così come vanno stimate le probabilità di miglioramento del controllo metabolico.
E’ vero che chi mangia velocemente ingrassa con facilità?
Ho letto su un quotidiano che masticare lentamente permette di tenere sotto controllo il peso. E’ vero ? Lo chiedo perché sono sempre in lotta con la bilancia e da qualche mese ancora di più, perché il mio medico mi ha detto che ho il diabete.
Ebbene sì ed è stato dimostrato anche scientificamente, dando così ragione a milioni di genitori, che a tavola rimproverano i figli perché mangiano in fretta, masticando poco o niente.
La velocità con la quale si mangia condiziona la quantità di cibo che si ingerisce e – di conseguenza – le calorie introdotte ad ogni pasto. Un esempio arriva da uno studio recente, che ha dimostrato che chi masticava lentamente consumava 57 grammi di cibo al minuto, contro gli 88 al minuto di chi si dimostrava vorace.
La lentezza nel consumare i cibi è anche legata a doppio filo alla sazietà, perché chi mastica lentamente innesca una maggiore produzione e una migliore attività di alcuni ormoni implicati nel processo digestivo, che hanno tra le loro funzioni anche quella di controllare il senso di fame.
Sto sbagliando qualcosa con la dieta?
Volevo sapere cosa c’è di sbagliato nel sostituire un pasto completo con la frutta. L’ho fatto per un po’ di settimane con pessimi risultati: le glicemie sono lentamente risalite e con loro il mio peso.
L’alimentazione quotidiana deve essere equilibrata e non solo costituita da carboidrati, come avviene consumando la frutta. Oltretutto, se molte volte durante la settimana la quantità di frutta è eccessiva, il peso aumenta progressivamente. Tutto ciò porta a un controllo più difficile della glicemia. L’ideale sarebbe consumare frutta due-tre volte al giorno lontano dai pasti, come spuntino, limitando l’assunzione di banane, fichi, uva e cachi, che sono più zuccherini rispetto agli altri tipi di frutta. Per convincerti, facciamo un esempio: se ogni giorno tu mangiassi tre mele, tre pere e due banane, le calorie consumate (solo con la frutta) sarebbero 800 e tutte provenienti dagli zuccheri (puoi fare due conti anche tu utilizzando il sito calorie.it).
Non capisco i nuovi valori di Hb glicata
Ho ritirato i risultati dell’Hb glicata e non capisco come interpretare il valore, perché il foglio del laboratorio riporta 48 mmol/mol. Cosa significa?
In seguito alla standardizzazione internazionale della misura dell’emoglobina glicata (HbA1c), il laboratorio ha provveduto a modificare le modalità di refertazione, passando da un risultato espresso come percentuale a una determinazione quantitativa, dove l’unità di misura adottata è “mmol/mol”.
Dal gennaio 2010 per due anni i risultati dell’HbA1c erano espressi sia in % sia in mmol/mol per aiutare a prendere confidenza con il nuovo metodo; dal gennaio 2012 il risultato della HbA1c può essere refertato solo in mmol/mol.
Per l’importanza del valore di HbA1c, che esprime la glicemia media dei due-tre mesi precedenti il prelievo, è importante abituarsi ai nuovi numeri.
Di seguito è riportata una tabella dove sono a confronto le vecchie unità di misura (%) con le nuove unità di misura (mmol/mol):
HbA1c (%) |
HBA1c (mmol/mol) |
| 4,0 | 20 |
| 5,0 | 31 |
| 6,0 | 42 |
| 6,5 | 48 |
| 7,0 | 53 |
| 7,5 | 59 |
| 8,0 | 64 |
| 9,0 | 75 |
| 10,0 | 86 |
Costi delle strisce reattive per il controllo della glicemia
Perché c’è una limitazione nella fornitura gratuita delle strisce reattive da parte dell’ASL?
La striscia reattiva che ci permette in pochi secondi di sapere il valore della glicemia non è un banale pezzo di plastica ma un mini-laboratorio, dove una tecnologia all’avanguardia permette di ottenere risultati sempre più precisi. Il suo prezzo deriva dall’uso di materiali sofisticati e dai costi della ricerca e dei processi di controllo e verifica all’interno della ditta produttrice. In Italia le ASL forniscono gratuitamente a tutti i pazienti con diabete le strisce reattive insieme alle microlancette, per poter effettuare a casa il controllo della glicemia. In considerazione dei costi di questo materiale, ogni paziente deve presentare ogni anno alla propria ASL un modulo compilato dal diabetologo o dal medico di medicina generale per ottenere la fornitura gratuita. La quantità può andare da un minimo di 25 strisce e microlancette al mese per chi è in terapia con farmaci per via orale a un massimo di 175 strisce e microlancette al mese per chi utilizza il microinfusore. Ovviamente, per condizioni che richiedano un fabbisogno superiore a quello autorizzato dall’ASL, è necessario presentare una richiesta di fornitura corredata da una relazione clinica e, in questo caso, la validità dell’autorizzazione è di tre mesi.
Viaggiare in aereo con insulina
Vorrei sapere cosa devo fare per poter salire in aereo con tutto quello che serve per la mia terapia con insulina.
Prima di tutto bisogna mettere in un sacchetto di cellophane la penna con l’insulina e le scorte in modo che – all’apertura della borsa termica -l’ispezione possa avvenire con facilità. Inoltre, occorre portare con sé un certificato medico, meglio se scritto in inglese, che documenti la necessità dei farmaci. In ogni caso, se è necessario portare a bordo medicine, è sempre bene informare il personale della compagnia aerea all’atto della prenotazione o al check in, per ottemperare alle norme delle compagnie. Buone vacanze !
Stomaco, intestino e diabete
Si parla spesso di neuropatia diabetica ma, se ho ben capito, anche altri tipi di nervi possono essere danneggiati, portando alla perdita del normale funzionamento di stomaco e intestino. Come ci si accorge?
Hai capito benissimo. Esiste la neuropatia autonomica diabetica, che coinvolge il sistema nervoso autonomo, deputato tra l’altro al controllo delle funzioni gastrointestinali. Il danno delle fibre nervose può portare a disturbi della motilità, fino ad arrivare alla gastroparesi e all’enteropatia diabetica. Nel primo caso si ha un ritardo nello svuotamento gastrico con nausea, vomito, facile senso di sazietà e difficoltà nel controllo glicemico per discordanza tra i tempi di assorbimento del cibo e i tempi d’azione dell’insulina. Nel secondo caso si ha spesso diarrea acquosa, anche durante il riposo notturno, magari associata a incontinenza fecale.
Esame TAC e terapia con metformina
A settembre dovrò fare un esame TAC e sul foglio della prenotazione c’é scritto che dovrei sospendere la metformina. Come devo fare e – soprattutto – perché? Grazie!
La metformina andrebbe sospesa possibilmente 24 ore prima e sicuramente 48 ore dopo l’esame TC con mezzo di contrasto, per evitare che un eventuale danno renale da mezzo di contrasto favorisca la comparsa di acidosi lattica per la contemporanea assunzione dell’antidiabetico. La metformina dovrebbe essere ripresa trascorse le 48 ore dall’esame TC e possibilmente dopo che un esame di laboratorio abbia confermato la normalità della funzione renale.
Obiettivi glicemici in ospedale
Recentemente una mia cara amica è stata ricoverata per un intervento in ospedale e ha potuto constatare che non correggevano i risultati del suo controllo glicemico se non per valori superiori a 180 mg/dL. perché?
Durante il ricovero in ospedale gli obiettivi glicemici possono essere diversi da quelli che si inseguono al proprio domicilio. In pazienti critici vengono accettati valori compresi tra 140 e 180 mg/dL per ridurre il rischio di ipoglicemia, che sembrerebbe correlarsi a una mortalità più elevata non solo per eventi cardiovascolari. Ti invito a leggere la news di oggi, che riporta appunto i dati più recenti su questo argomento.
Perché un farmaco per la pressione dovrebbe aiutare chi ha il diabete?
Mio nipote è affetto da diabete tipo 1. Il suo diabetologo gli ha prescritto di recente Lisinopril, spiegandogli che è un farmaco per il controllo della pressione arteriosa che lo aiuterà a proteggere la funzione renale. Potremmo avere qualche spiegazione in più?
Lisinopril fa parte di una classe di farmaci definiti inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori), che sono in grado di ritardare la progressione della nefropatia diabetica, anche in quelle persone con positività per la microalbuminuria ma con livelli normali di pressione arteriosa. Nella cura del diabete è fondamentale prevenire la nefropatia, che si verifica nel 20-40 % dei casi e che è la prima causa di insufficienza renale. Il riscontro di concentrazioni minime di albumina nelle urine (meglio nota come microalbuminuria) indica lo stadio più precoce della nefropatia diabetica e impone di mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare ulteriori danni renali.
Elettrostimolazioni per la neuropatia diabetica?
Per il controllo del dolore alle gambe mi hanno proposto di fare delle sedute di elettrostimolazioni. Ho qualche dubbio sulla loro utilità. Mi potete aiutare?
Ti invito a leggere la notizia pubblicata qui. Spero possa esserti utile!
Controllo delle glicemie post-prandiali
Sono in terapia insulinica. Volevo sapere che livelli di glicemia dovrei avere dopo i pasti. Se i valori del glucosio fossero più di quanto dovrei avere, sarebbe da fare un’altra iniezione di insulina?
I valori della glicemia dopo i pasti devono essere generalmente inferiori a 180 mg/dL. Questo risultato è la combinazione di diversi fattori, primi fra tutti la composizione del pasto, le concentrazioni di insulina in circolo, il livello di attività fisica e la funzione digestiva. La correzione di elevati livelli di glicemia dopo il pasto con un’iniezione ulteriore di un analogo rapido dell’insulina ti metterebbe a rischio di ipoglicemia. Infatti, il picco di attività insulinica sarebbe a 45-75 minuti e la durata d’azione 2-4 ore, con il risultato di avere una netta discrepanza tra livelli di glucosio e di insulina nel sangue, a favore di quest’ultima. Ti consiglio comunque di discutere con il tuo medico di riferimento gli obiettivi glicemici più adatti al tuo caso.
Polineuropatia diabetica
Vorrei sapere se dalla polineuropatia diabetica si guarisce come e in quanto tempo
La neuropatia periferica è la complicanza più frequente del diabete di lunga durata e può portare a complicanze invalidanti, come dolore, ulcerazioni dei piedi e amputazioni. Durante il suo decorso progredisce da alterazioni iniziali funzionali e potenzialmente reversibili a modificazioni strutturali delle strutture nervose spesso irreversibili. L’unico dato certo per il momento è che lo stretto controllo glicemico- quindi la terapia antidiabetica intensiva – è in grado di agire su questi processi, bloccando o rallentando il danno microvascolare.
Complicanze della neuropatia
Le complicanze invalidanti di cui parlava, come il dolore, le ulcerazioni dei piedi e le amputazioni, dovute alla neuropatia periferica, si verificano anche quando la causa della neuropatia non è il diabete ma ad esempio l’ipotiroidismo o altro?
Si possono verificare in tutte le forme di neuropatia distale, indipendentemente dalla causa di fondo, dal momento che vi è un danno che, se da un lato può determinare dolore, dall’altro può ridurre la sensibilità, così che microtraumi continui possono danneggiare i tessuti. Se poi si associa a tutto questo un danno vascolare, come può verificarsi nel diabete, il rischio di ulcerazione è ancora più elevato.
Valore della glicemia prima di cena
Ho bisogno di un consiglio sullo spuntino del pomeriggio. Il problema è che nel pomeriggio ho bisogno di mangiare qualcosa e un semplice yogurt o un frutto spesso non mi basta quindi mi preparo un toast o mezzo panino o un po’ di pizza ma così facendo arrivo prima di cena con una glicemia sui 170-180 è grave? Mi controllo molto nel pasto del pranzo e della cena, infatti misurando la glicemia due ore dopo i pasti i valori sono dai 120 ai 160 (mi sembrano a posto). Cosa mi consiglia? Grazie Silvia
Arrivare prima del pasto con valori glicemici elevati è controproducente, dal momento che l’imminente carico di carboidrati porta a un’ulteriore impennata della glicemia, anche se transitoria. Il consumo di spuntini a maggior contenuto di carboidrati va valutato considerando la terapia antidiabetica in atto e le necessità nutrizionali per ogni singolo caso. Diventa quindi importante la discussione con il proprio curante per arrivare a una decisione condivisa.
