Mercurio e diabete: un’accoppiata non tanto improbabile

Già da tempo nei laboratori di ricerca era emerso che l’esposizione al mercurio – utilizzando concentrazioni simili a quelle rilevate in certi tipi di pesci – portava a disfunzione delle cellule beta pancreatiche, produttrici di insulina. E’ più recente la pubblicazione dei risultati dello studio americano CARDIA (Diabetes Care 2013,che ha analizzato 3875 giovani adulti, seguendoli dal 1987 al 2005, dopo aver analizzato l’esposizione al mercurio al momento dell’arruolamento con la misurazione del contenuto di questo metallo

nelle unghie. Periodicamente tutti i soggetti arruolati venivano sottoposti a valutazioni cliniche per individuare l’eventuale comparsa di diabete e l’analisi, dopo 18 anni di follow-up, ha messo in evidenza che quelli con i livelli di mercurio più elevati avevano un rischio aumentato del 65% di sviluppare il diabete con il passare degli anni. Ma quali sono gli alimenti a più elevato contenuto di mercurio ? Nella maggior parte degli alimenti la concentrazione di mercurio è al di sotto del limite di rilevabilità strumentale. La maggiore fonte di assunzione è rappresentata dal pesce ed in particolar modo da quello di grossa taglia, come tonni e pescispada, pescati in zone marine contaminate.
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